25 aprile 2021 – Caccia del Branco a Basovizza – di Ada Podzinkova

 

 

 

Buona caccia a tutti e a tutte! Io sono Ada e volevo raccontarvi cosa abbiamo fatto domenica…

Domenica ci siamo incontrati alle dieci e mezza a Basovizza per il San Giorgio, che facciamo ogni anno, casualmente quest’anno è capitato lo stesso giorno del Giorno della Liberazione e mi sembrava bello, o brutto, ricordarlo (dipende dai punti di vista). Come scrivevo prima, ci siamo incontrati alle dieci e mezza (chi prima chi dopo), solita misurazione della febbre, presi i guidoni e tolti i pile perché già a quell’ora iniziava a fare caldo. Io all’inizio ho tirato fuori dal mio zaino la macchina fotografica e ho iniziato a fare foto molto buffe alle mie amiche ma poi ho DOVUTO metterla via se no mi inciampavo e finivo a terra senza fare un passo! Poi prima di partire c’è stato un momento gossip in cui uno si è innamorato dell’amica di una, che sembrava innamorata di lui, ma fidanzata con un altro… Una cosa del genere… E poi c’erano altre persone che gli gridavano “Sei un mostro! Sei un mostro!”… Non ho capito bene nemmeno io!

Poi siamo partiti e ci siamo incamminati verso la Grotta Nera, come ad ogni inizio gita ci siamo messi a parlare di Xbox, Nintendo Switch, Play Station etc.… Dopo questo “rituale” ci siamo accorti che faceva caldo, MOLTO caldo. Ma non tanto caldo come dopo!

Siamo arrivati davanti ad un cartello che parlava del bosco in cui ci trovavamo, il bosco Venezian, cosa sfortunata per Akela, il cartello che ci stava leggendo era vicino ad un campo da golf… E quindi eravamo distratti a guardare un vecchio che colpiva la pallina da golf. Anche Kaa si stupiva a sentire il rumore della pallina colpita dalla mazza, e non era l’unica.

Dopo quest’interessante spiegazione ci hanno detto che dovevamo attraversare una strada senza strisce pedonali, con due corsie. A quel punto eravamo tutti pessimisti, parlavamo che ci buttavano sotto etc. ma ne parlavamo ridendo! AVVISO, TUTTE LE POLIZIOTTE E TUTTI I POLIZIOTTI CHE LEGGONO IL MIO DIARIO DI BORDO: NON METTETECI MULTE PERCHé ABBIAMO ATTRAVERSATO LA STRADA SENZA STRISCE PEDONALI, LO FANNO TUTTI E VOI NON METTETE MAI MULTE, QUINDI NON ARRABBIATEVI CON NOI, ANCHE SE SIAMO SCOUT!!!

Dopo quest’episodio molti lupetti avevano quasi finito tutta l’acqua che avevano, ci siamo accorti che faceva un po’ più caldo di prima, qualcuno iniziava a lamentarsi di più, perché eravamo tutti un po’ stanchi. Ad un certo punto il sentiero si faceva sempre più stretto in mezzo agli alberi perché eravamo vicinissimi ad una rete che impediva il passaggio ai pedoni nella cava che c’era. C’era uno spiazzo enorme, e poi un piccolo buco al lato dello spiazzo. Era molto inquietante, io mi sono immaginata che di notte, tutti i mostri vanno li per fare una specie di discoteca, quel posto può contenere molti mostri se si vuole fare una discoteca. Attaccato alla rete c’era un cartello con su scritto: “Sparo mine, limite di sicurezza” co l’immagine di una palla di metallo che esplodeva, là un po’ di lupetti hanno detto che lì provavano l’effetto delle bombe ma poi Akela ha detto che facevano buche con una bomba tipo la dinamite, per questo c’era il limite di sicurezza. Iniziavamo a lamentarci del caldo e della fame, perché quasi TUTTI avevano MOLTA fame. Io in verità non avevo né fame né sete, un po’ caldo sì!

Poi, camminando e camminando, siamo arrivati alla Grotta Nera. C’era uno stagno con dei tavoli per mangiare cibo al sacco e dall’altra parte del sentiero, c’era la Grotta Nera. L’entrata era chiusa perché mi pare che aprono il cancello per la grotta solo il sabato. A quel punto ci siamo messi a fare un’attività spirituale. Un’ attività spirituale è un’attività che serve per conoscere se stessi e comprendere quando stiamo bene o male, senza comprimere le nostre emozioni. In quest’attività dovevamo descrivere il nostro spazio personale e di muta. Qualcuno aveva messo dei draghi sputafuoco, altri delle porte camuffate da zaino e molte altre cose. Poi dello spazio personale non posso dirvi niente perché è una cosa privata, nessuno si è confrontato con nessuno sul proprio spazio personale, quindi non vi dico niente. Dopo abbiamo fatto il pranzo, molti si sono stupiti che io per pranzo avevo solo una pagnotta e delle fette di mela, a differenza di mio fratello che aveva un bel panino di prosciutto, ma io non avevo PER NIENTE fame… PER NIENTE! Qualcuno si è preoccupato ma stavo molto bene con il mio “pane e mela” . Ad un certo punto ho tirato fuori un coltellino svizzero ed è stata la fine del mondo: molti mi hanno chiesto di intagliarli un rametto, ma alla fine io sapevo solo fare la punta ai ramoscelli!

Poi siamo ripartiti  dopo la pausa pranzo e in quel momento eravamo veramente stanchi, *spoiler*alla fine abbiamo fatto solo un’attività ma in compenso abbiamo camminato tantissimo *fine spoiler*. Mentre ARRANCAVAMO verso il parcheggio dove eravamo partiti credo che l’unica muta che era in silenzio era la mia, credo che tutti volevano parlare con il lupetto che avevano dietro ma non potevano girarsi per parlare perché se no facevamo un RUZZOLONE a terra, almeno secondo me, quindi eravamo in silenzio. Invece tutti gli altri parlavano allegramente. Molte volte mi capita di ascoltare conversazioni private di altre persone e penso cos’avrei fatto io in quelle occasioni, e poi entro nel mondo dei miei pensieri. Penso a cose che mi sono capitate nel passato e le collego al presente… Ma tutto questo non c’entra niente con la gita! Mentre tornavamo verso il parcheggio dove eravamo partiti, ci siamo fermati a fare una foto al BELLISSIMO panorama che c’era: eravamo arrivati davanti ad un burrone, che però faceva in modo che nessun albero poteva crescere lì, quindi c’era una vista meravigliosa! Si vedevano delle colline, il mare, tutta Muggia, un po’ di Trieste e delle fabbriche per esempio la pasta, il caffè etc.

Dopo le foto (eravamo stanchi quindi non avevamo tanta voglia di fare delle foto) ci siamo ri-incamminati verso al parcheggio e in quel momento è partito in momento “matematica”: se un umano normale in cinque ore fa 19 km, e noi in cinque ore abbiamo fatto 5 km. Siamo lenti o veloci?

E uno ha risposto: “ Siamo MOOOLTO lenti!

Poi ci siamo fermati perché alcuni lupetti dovevano andare in bagno, Kaa ci ha raccontato che mentre tornava dove ci eravamo fermati, aveva trovato a terra un cellulare. Ha pensato: – Wow! Che fortuna! Ho trovato un cellulare a terra! –  

Poi si è accorta che era il suo… 

Aspettando gli altri kaa, Sambhur e Ferao iniziarono a parlare di motorini, vespe etc. Come fanno a parlare di motorini, macchine e calcio. A me sembra noioso!

Dopo siamo ripartiti, abbiamo fatto tante pause nel mentre del nostro ritorno, e l’unica cosa che mi faceva arrabbiare ed essere fiera di me stessa. Non so perché domenica avevo il passo veloce ed è partito il gioco “Ada fermati”: quando Akela ci fermava magari perché dovevamo camminare sul ciglio della strada, io, che ero la prima che teneva il guidone di branco, mi fermavo sempre ma, Sambhur e altri lupetti continuavano a dirmi “Ada fermati”. Un po’ mi dava sui nervi però, insieme ad Akela che mi diceva di rallentare, mi rendevano molto fiera di me perché io sono molto pigra e non mi va mai di camminare, e questo significava che andavo veloce e che dovevo rallentare! Una cosa che non mi ha mai detto nessuno! È più facile che mi dicano di rallentare!

Poi abbiamo fatto una lunga pausa, in cui le parole di Akela mi hanno confortato: “Manca poco e arriviamo”. In quel momento eravamo tutti stanchi morti e molto assetati. Però abbiamobbiamo ricominciato con più forza di prima.

Dopo abbiamo intravisto qualche casa, le zampe di un maialino, che stava all’ombra perché se fosse uscito al sole sarebbe diventato una grigliata. E alla fine siamo arrivati al parco giochi di Basovizza  tutti speranzosi perché sapevamo che li c’era una fontanella… C’ERA… perché quando siamo arrivati alla fontanella al posto del rubinetto c’era un buco tappato! Quindi non faceva scorrere più acqua! Credo che sia stata una delusione per tutti.

Quindi ci siamo incamminati, di nuovo, verso il parcheggio (durante la nostra gita abbiamo fatto molte pause) e visto che eravamo in anticipo abbiamo rallentato il passo. FORTUNATAMENTE abbiamo trovato una fontanella dove bere acqua, ci siamo dissetati, e ci siamo avviati per L’ULTIMA volta verso il parcheggio.

Siamo arrivati al parcheggio, ci siamo salutati e io e mio fratello siamo andati a casa.

MI SONO DIVERTITA TANTISSIMO, spero di non avervi annoiato tanto e BUONA CACCIA A TUTTI!

20 gennaio 2018 – tutti in Cina con Jili e Natascia

26 maggio 2013 – caccia nella grotta dell’acqua o di Boriano – Giulia Bugliano


Domenica 26 maggio, noi del C.D.A (Consiglio Di Akela composto da Elena,Enrico,Alice,Andrea,Linda,Elisa S,Noemi e da me) siamo andati a visitare la Grotta dell’ Acqua o Grotta di Boriano.

Le nostre guide erano la sig. Margherita e il sig. Luciano che fanno parte del G.S.S.G. (GRUPPO SPELEOLOGICO SAN GIUSTO).

Inizialmente ci siamo trovati in un parcheggio al quadrivio di Opicina, poi quando sono arrivati tutti siamo andati a Ternova  dove si trova la grotta.

Lì abbiamo preso gli zaini, messo i caschetti che ci hanno dato e  subito dopo in marcia.

Abbiamo seguito il sentiero 10, e a meta’ strada abbiamo visto l’ ingresso della Grotta di Ternovizza  ma non ci siamo entrati.

Una volta raggiunta la Grotta Dell’ Acqua le guide hanno legato una corda ad una roccia ed insieme a Baloo ci hanno spiegato come scendere.

Scesi tutti, siamo entrati all’ interno della grotta: era piena di fango e acqua, ma in compenso era bellissima e ci siamo divertiti tutti un sacco, anche se qualcuno ha avuto un po’ di paura.

La grotta era piena di stalattiti e stalagmiti, pozze e minerali, insomma: era meravigliosa!


Dentro questa grotta abbiamo pranzato, ci siamo bagnati, fatto foto, cadute, preso argilla e visto un pipistrello stupendo.

Dopo di che abbiamo giocato un po’ e poi siamo tornati indietro.

Al ritorno abbiamo raccolto acqua e asparagi perché’ siamo entrati in un’ altra grotta di cui non conosciamo il nome, che era lunga più’ o meno 10 metri ed era piena zeppa di acqua gelida (in cui io sono caduta 2 o 3 volte) e insetti.

Quando siamo ritornati a Ternova, ci siamo cambiati perché’ eravamo sporchi dalla testa ai piedi.

Intanto arrivavano i genitori che avevano iniziato a parlare tra di loro e con i capi, mentre noi abbiamo giocato fino ad un certo punto in cui io sono caduta e siamo tornati tutti qui a casa.

Ora io sono qua al computer che scrivo.

Questa e’ stata una gita strepitosa, magnifica, stupenda.

Ringraziamo anche le nostre 2 guide : Margherita e Luciano , e  Akela, Baloo e Baghy.

Buona Caccia, Giulia!

IL BRANCO DEI LUPETTI

 

lupi

I Lupetti questi sconosciuti…. bambini e bambine dai 7 agli 11 anni con la voglia di giocare e divertirsi, questa è la base del “lupettismo”.
Nulla si fa per gioco in Branco ma …attraverso il gioco!
Giudati dai “vecchi lupi”, cioè i capi educatori che utilizzano i nomi dei personaggi del Libro della Jungla di R. Kipling, i lupetti cominciano a conoscere le enormi possibilità che offre loro il vivere in un clima di “famiglia felice”: il Branco!

L’ambientazione del Libro della Jungla con i valori espressi dai singoli capi… ops… animali della Jungla, insegnerà loro a vivere assieme ad altri loro coetanei, a spronarsi l’un l’altro nel mostrare agli altri le proprie capacità personali, sapersi prendere delle piccolissime responsabilità e giocare…giocare….giocare.

akela
I genitori spesso sentiranno parlare di AKELA, il vecchio lupo Capo del Branco dei lupi nel Libro della Jungla… beh, nel lupettismo, Akela sarà il nome del Capo Branco, la persona che si occuperà costantemente dei lupetti, un vecchio lupo saggio che porterà i lupi in caccia (cioè in attività) ogni qualvolta sarà possibile.La parola maestra di AKELA è “Buona caccia a tutti quelli che rispettano la Legge della Jungla”
baloo
BALOO invece è il vecchio orso saggio, colui che insegna ai lupi la Legge della Jungla e li aiuta a crescere, sarà molto severo ma anche l’amico che tutti vorremmo aver avuto, giocherellone e pazzerello.La sua parola maestra è: “La Jungla è grande ed il lupetto piccolo, che egli faccia silenzio e mediti”
mowgli
Eccolo finalmente, è proprio lui… MOWGLI, il bambino adottato e cresciuto dal branco dei lupi, per noi Mowgli è….ogni lupetto che entra a far parte del branco che, come Mowgli appunto, imparerà pian piano a vivere nella Jungla, a sapersela cavare giocando assieme a tutti gli altri lupetti ed ai vecchi lupi che state conoscendo in questa pagina.
bagheera
E non poteva mancare BAGHEERA l’agile pantera nera che insegna a Mowgli a “cacciare”, (ovviamente noi non cacciamo, noi giochiamo!), ed ecco che Bagheera verrà impersonata da un capo che seguirà più da vicino i lupetti per le attività più prettamente “fisiche”.La sua parola maestra sarà: “Occhi che vedono nella notte, zampe che non fanno rumore”
kaa
E come poteva mancare KAA il pitone, grande giocherellone amico di Mowgli, lo accompagnerà nella Jungla difendendolo ma stuzzicandolo di continuo.
La sua parola maestra è: “Cuor leale e lingua cortese fanno strada nella Jungla”
kaa
Parliamo ora di RAKSHA, la mamma lupa che difende Mowgli più volte mettendo a rischio anche la propria vita. Raksha rappresenta l’aiuto al prossimo, dolce come solo una mamma sa essere nei confronti dei suoi cuccioli.La sua parola maestra è: “La forza del Lupo è nel Branco, la forza del Branco è nel Lupo”
kaa
Infine troviamo anche CHILL il migliore degli avvoltoi, come esclama Bagheera: Chil rappresenta un esempio efficace di disponibilità, aiuto e cortesia. E’ in qualche modo il messaggero della giungla.La sua parola maestra è: “Siamo dello stesso sangue fratellino tu ed io”

Il bambino entra a far parte del branco ed inizia un cammino che, con l’aiuto dei fratellini più grandi, lo renderà più responsabile, più autonomo e meno “egocentrico”, aprendosi quindi anche verso i suoi fratelli lupetti più piccoli, aiutandoli a loro volta a crescere. La base del branco è quella che noi chiamiamo “famiglia felice”. E’ un ambiente familiare, di collaborazione, di accettazione delle regole appartenenti alla Jungla, e che tutti gli animali della Jungla rispettano.

Gli unici animali che non la rispettano sono le Bandar Log, le scimmie stupide e senza Legge, Shere Khan, la perfida e terribile tigre zoppa della Jungla, che voleva mangiarsi Mowgli quand’era piccolo, e che invece perirà per mano sua, e Tabaqui, lo sciacallo sporco e sciatto, che segue Shere Khan mangiando le carogne e gli scarti di cibo della tigre. Questi tre animali creano un esempio negativo di cattiveria, sporcizia, anarchia, ecc. che il lupetto deve tenere lontano.

Proprio grazie all’aiuto dei Capi educatori, chiamati Vecchi Lupi, i lupetti possono vedere l’esempio positivo da seguire. Ogni personaggio, come si è visto, ha una Parola Maestra. Essa racchiude l’insegnamento specifico di quel personaggio. Ad esempio, Bagheera, con la sua parola maestra, insegna l’importanza di essere agili ed atletici, e non pigri. Oppure c’è Kaa, che insegna invece ad essere leali, gentili, e, soprattutto, a parlare in modo corretto verso gli altri. Questo sistema di “passare” gli insegnamenti si chiama tecnicamente “morale per tipi”.

La Legge del Branco si riassume in due punti:

    • – Il Lupetto non cede mai a se stesso;
    • – Il lupetto ascolta sempre il Vecchio Lupo.

Ovviamente questa legge è molto semplice confrontata con la Legge Scout “tradizionale”: questo perchè anche il cucciolo, cioè il Lupetto che non ha fatto ancora la Promessa, possa capire il concetto, e possa cominciare ad applicarlo nella vita di branco.

La Promessa del Lupetto, invece, è simile alla Promessa Scout, ma anch’essa semplificata. Il testo recita così:

“Prometto di fare del mio meglio
per amare Dio, la Patria, la Famiglia,
osservare la Legge del Branco
e compiere ogni giorno una Buona Azione”

Come si può notare, i concetti base sono simili alla Promessa Scout (raggiungibile nella pagina del Reparto).
La Buona Azione è l’altro strumento utilizzato dal branco per raggiungere un certo grado di altruismo e di apertura verso gli altri lupetti e altri bambini, cioè un azione altruistica verso qualcun’altro, sia esso più piccolo o più grande.

I lupetti in branco seguono poi, una progressione personale che serve a farli crescere migliorandosi nel fisico, nel carattere e nella “tecnica”.

La progressione è suddivisa in progressione Verticale e progressione Orizzontale:

  1. La Progressione Verticale è formata da una serie di prove che porteranno il lupetto a conseguire prima la Promessa, per poi proseguire con la Zampa Tenera, la Prima Stella, la Seconda Stella e la Treccia Gialla.
  2. La Progressione Orizzontale, invece, è formata dalle Capacità, distintivi che attestano una certa “capacità” del lupetto in un particolare campo, che il lupetto può così mettere a disposizione degli altri lupetti.
  3. Parallelamente a tutto ciò, esiste la Treccia Lilla, una specie di “medaglia” molto importante, che viene conferita ad un lupetto per dei meriti particolari.