Cielo plumbeo, previsioni metereologiche non rassicuranti, sveglia quasi all’alba….. Si puo’ chiedere altro??? Ma l’entusiasmo che ci ha spinto in queste terre scandinave non si ferma davanti a nulla.
14 intrepidi, ancora addormentati, sono pronti per raggiungere Kristianstad e quindi Rinkaby, sede del 22° Jamboree.
Finalmente scendiamo dal pullman che ci ha portato direttamente nel luogo dove si svolge il grande raduno.
Ci guardiamo un po’ in giro, in attesa che Andrea concluda la parte “”burocratica”, e cerchiamo di focalizzare il luogo in cui ci troviamo.

La nostra amica scout con il nostro foulard!
Il nostro intervistatore…

Ma tra i ragazzi che ci circondano e che indossano variopinti foulard, notiamo dei “colori a noi noti”: una ragazza indossa un foulard come il nostro…… MA NON E’ POSSIBILE!!!! Anche perchè, passi per lo sfondo giallo, passi per i nastrini nero e rosso, ma non è possibile che abbia anche il nostro distintivo di san Giorgio. INDAGHIAMO!
INCREDIBILEEEEEEEEEE!!!! Questa ragazza tedesca ha scambiato il suo foulard con uno dei nostri al JAMBOREE 2007 A LONDRA , ed ha deciso di indossarlo anche stavolta!!!!!
UN BENVENUTO MIGLIORE DI QUESTO E’ IMPOSSIBILE TROVARLO !!!!!

Ma è arrivato il momento di entrare nel cuore del Jamboree.
Un maestoso portale ci accoglie (gli esploratori si ripromettono di farne uno migliore al prossimo campo, ehm ehm!!!!)
Ci viene incontro un ragazzo che ci vuole intervistare: chi siete? da dove venite? qual è il motivo che vi ha spinto fino a qua?
Ma, forza, il tempo passa ed abbiamo ancora tanto da vedere!

Ci sono un sacco di stand, uno per ogni stato partecipante: ci sono scout giapponesi, indonesiani, americani, australiani, sloveni, dall’Arabia Saudita, tedeschi, austriachi, polacchi, dal sud Africa, inglesi, francesi,…… ed, ovviamente, danesi ed italiani.

Lo spazio del contingente italiano Aspettando i timbri di ogni contingente… e anche qualche altro regalino…

Famiglia Wolf a rapporto da B.-P.! Tutti a suonare l’Angklung in Indonesiana! Attività come “Messengers of Peace”!

In ogni stand possiamo farci fare un timbro della loro associazione, oppure farci regalare un adesivo, fare qualche giochetto, ricevere qualche spilla ricordo.
C’è un numero infinito di tende da visitare, ed è tutto bellissimo, emozionante.
Vedere che decine di migliaia di persone, di tutte le età e di tutte le razze, sono unite da quel foulard che indossano, senza pregiudizi, senza odii, tocca profondamente il cuore, e ci si chiede: ma perchè tutto il mondo non è cosi’?
Tutti i volti sono sconosciuti, ma dopo un attimo sembra che la distanza dei nostri paesi e la diversità delle nostre lingue non siano ostacoli insormontabili.
Le ore volano velocemente. Una breve pausa pranzo ci permette di far riposare in nostri poveri piedi.

Ma ecco un volto amico: Luisa!!! che ci viene incontro con il suo zainetto rosso.
Ma a che cosa serve uno zainetto ad un membro dello staff? Non va mica in gita…. lei si trova qui per lavorare, fa parte dell’organizzazione.
Ma la spiegazione è immediata: le zone notte/giorno/lavoro/bagni/cibo, ecc ecc, sono talmente lontane le une dalle altre che uno non puo’ percorrere 2 km per lavarsi i denti dopo aver mangiato e, quindi, deve portarsi dietro tutto l’occorrente…… SII PREPARATO !!!!
Luisa ci conduce nella zona “religioni”, dove scopriamo le usanze religiose delle varie popolazioni e dove si possono fare alcuni lavoretti.
Durante il nostro peregrinare abbiamo tutti in dotazione un foulard da scambiare. Siamo riusciti a recuperare foulard della Slovenia, della Germania, dell’Arabia, dall’America, e così via, fino ad averne 15…

Fino all’ultimo abbiamo cercato disperatamente di ottenere uno con i disegni delle mucche, ma tutti i tentativi sono andati a buca.
Cinque minuti prima della partenza Giovanna è riuscita a scambiare l’ultimo foulard, grazie alla sua esperienza linguistica di “Jamborese” (alias “parliamo come riusciamo usando i gesti“) ed alla sua proprietà di linguaggio nell’idioma anglosassone: “Your foulard my foulard – my foulard your foulard
Ma si sa, il fine giustifica i mezzi!!!!
Stanchissimi, con i piedi fumanti, siamo saliti sul pullmann che ci avrebbe riportato a Kristianstad per prendere il treno.

Peccato non poter rimanere un altro giorno, avremmo potuto conoscere altri scout di altri paesi.
Ma l’internazionalità del Movimento Scout è rimasta nel nostro cuore, così come i sorrisi di tutti coloro che abbiamo incontrato,
senza pretese, senza rivendicazioni, senza rancori…
SIMPLY SCOUTING



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(P.S.: qui sotto abbiamo messo una selezione di ulteriori foto del Jamboree… sfogliatele cliccandoci sopra oppure aspettate che scorrano da sole… purtroppo talvolta mille parole non valgono una fotografia… questo è il Jamboree… questo è lo Scautismo!)

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